Con un corollario di ben 20 parole Il Sole 24ORE ha annunciato, forse con imbarazzato sconcerto, la nomina di Mario Pepe alla Commissione vigilanza fondi pensione ovvero Covip.
Eppure la notizia riguarda un industria che muove un patrimonio collettivo di ben 238 miliardi di euro proprietà di 11 milioni di posizioni attive.
“PEPE VERSO LA COVIP” è la lapidaria epigrafe dedicata appunto, dal giornale della Confindustria ad una delle perle più sconcertanti di questo Governo.
Sempre in questi giorni il professor Alberto Brambilla già Sottosegretario di Stato al Ministero del Welfare, con delega alla “Previdenza Sociale”, dal giugno 2001 al 17 maggio 2006 ricordava che il rapporto tra il patrimonio dei fondi pensione e il prodotto interno lordo arriva in Italia a malapena al10% contro una media europea che supera il 75%.
Forse è per questo che hanno chiamato un medico endocrinologo per risolvere una volta per tutte questo “oscuro” problema di crescita.
Per comprendere meglio la notizia ci è, per fortuna, corso in aiuto il quotidiano Il Fatto che ne ha parlato in un gustoso pezzo nel quale l’ex deputato di Forza Italia lamentava che per colpa della politica aveva perso sinora ben 200.000 euro l’anno.
Persino La Zanzara (nota corrosiva trasmissione radiofonica di Radio 24) è stata testimone delle sue lacrimevoli dichiarazioni di povertà previdenziale. Meno male che ora grazie al D.P.C.M. del 18 aprile 1997al presidente della Covip spetteranno (solo) €162.683,92 di reddito lordo complessivo.
Ci chiediamo se il governo dei populismi multipli abbia ancora una volta prodotto un modello virtuale che assomiglia più ad un caleidoscopio, una gabbia illusoria di cloni piuttosto che preferire un semplice specchio circondato di lavoratori in carne ed ossa, giovani ed anziani che sono le vere mura portanti del nostro stato sociale.