di Antonio Damiani
Strane elezioni. Potrebbero essere quelle più importanti, anche a livello europeo, degli ultimi decenni ma sembrano non sollevare nessuna, o quasi, attenzione.
E si che anche grazie ad una legge elettorale probabilmente anticostituzionale, sicuramente idiota, il rischio è che una coalizione molto lontana dal rappresentare la maggioranza dell’elettorato possa ottenere una consistenza parlamentare in grado di modificare unilateralmente la Costituzione e di scardinare gli equilibri istituzionali. Situazione ulteriormente peggiorata dall’aver ridotto il numero dei parlamentari senza le necessarie modifiche della legge elettorale, che così diventa ultramaggioritaria, e dei meccanismi di bilanciamento democratici.
Tale situazione non ha prodotto il necessario allarme. Non ha portato alla necessità di costruire una allenza democratica. Per non parlare dell’atteggiamento della sinistra altra dal Pd che ha ritenuto di presentarsi in una miriade di microformazioni, alcune delle quali sedotte dal sovranismo.
Non resta che augurarsi che gli elettori mostrino maggior consapevolezza e razionalità.
Per quanto mi riguarda, senza nessuna pretesa di aver ragione, penso di non poter fare altro che scegliere una coalizione che esprima la necessaria massa critica di contrapposizione nei confronti della destra e all’interno di questa forze politiche che, nonostante i difetti di frazionamento dai quali non sono esenti, ancora svolgono una riflessione sul socialismo e che considerano la questione ambientale prioritaria.
