Una settimana nazionale di mobilitazioni contro i giganti del carbon-fossile in tutta Italia.
Il 12 maggio si terrà l’assemblea degli azionisti di ENI, in occasione della quale la rete nazionale Rise Up 4 Climate Justice ha lanciato una settimana di mobilitazione e di azioni dirette contro la multinazionale del fossile. Cinque appuntamenti in tutta la penisola per denunciare il ruolo dell’estrattivismo fossile nella crisi climatica e l’immobilità di ENI di fronte alle reali esigenze di transizione ecologica. A Milano, Ravenna, Stagno (LI), Presenzano (CE) e Licata (AG) (quest’ultima rinviata per questioni legate al contesto pandemico che stiamo vivendo) gli attivisti e le attiviste di Rise Up 4 Climate Justice hanno costruito cinque appuntamenti invitando Fridays For Future, Extinction Rebellion, Greenpeace e i comitati territoriali a partecipare alle mobilitazioni.
In questa trasmissione, sulle frequenze di Radio Onda d’Urto, presentiamo le diverse iniziative della settimana di mobilitazione.Ascolta o scarica.
A Stagno, in provincia di Livorno, la multinazionale italiana del fossile ha in programma la riconversione della locale raffineria in… “Bio-raffineria”.
Qui informazioni sulla manifestazione del 12 maggio a Stagno (Livorno).
A Ravenna, il mostro a sei zampe di Eni, già presente sulla costa, vorrebbe realizzare un centro per la cattura e lo stoccaggio di carbonio, CCS. Un progetto presentato come green, ma che di ecologico ha ben poco, come sostengono i comitati che vi si oppongono e che per il 12 maggio, insieme a Rise Up 4 climate justice e attiviste e attivisti da tutta l’Emilia Romagna, hanno organizzato una manifestazione.
Qui informazioni sulla manifestazione del 12 maggio a Ravenna.
Per quanto riguarda Milano, il presidio sarà presso la metanopoli di San Donato, quartier generale (in espansione) della multinazionale.
Qui informazione sulla manifestazione del 12 maggio a San Donato (Milano).
A Presenzano, in provincia di Caserta, Edison vorrebbe costruire una nuova centrale turbogas.
Proprio al cantiere della centrale in costruzione si svolgerà l’iniziativa del 12 maggio.
In Sicilia Eni possiede diversi stabilimenti e anche per l’isola sono in cantiere nuovi progetti impattanti. Sul territorio è attivo un percorso di mobilitazione sulla questione, anche se l’iniziativa in occasione della campagna Many against Eni non potrà avere luogo nei prossimi giorni per motivi legati alla situazione pandemica nella quale ci troviamo. L’iniziativa, però, è soltanto rimandata.
Un dato su tutti: a fronte delle attuali 400 milioni di tonnellate di CO₂ emesse all’anno dall’Italia, ENI prevede di stoccare 7 milioni di tonnellate di CO₂ all’anno sotto il mare di Ravenna entro il 2030 e 50 milioni di tonnellate all’anno entro il 2050, per una capacità complessiva di stoccaggio del sito fino a 300-500 milioni di tonnellate di CO₂.
ENI stima un costo di circa due miliardi di euro per il CCS ravennate e lesina finanziamenti pubblici per realizzarlo. L’Ente Nazionale Idrocarburi è partecipato al 30% dalla Cassa Depositi e Prestiti (controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze), di fatto è sostenuto dal settore pubblico italiano, con i soldi di tutt*. Questo impone scelte collettive e condivise su come attuare una reale transizione energetica e abbandonare il vigente sistema tossico della finanza fossile.
Il Governo deve rispondere al mandato costituzionale che gli impone di proteggere la salute della popolazione. Il Governo deve fare scelte coraggiose e introdurre le assemblee dei cittadin*, reale strumento di democrazia deliberativa su questioni che, come il CCS, riguardano il benessere e il futuro di tutt*. Sulla base delle migliori evidenze scientifiche, le assemblee delibereranno su strategie e percorsi da attuare per trasformare la società in chiave di neutralità di emissioni e rispetto dei sistemi ecologici, in equità con tutti gli esseri viventi.
Extinction Rebellion chiede al Governo di agire ora, di dire la verità, di andare oltre la politica.
Dal Manifesto del 12 maggio 2021