Ma quale tilt?

Sul Sole24ore di ieri nell’inserto Plus24 è uscito un approfondimento di Vitaliano D’Angerio e Gianfranco Ursino dal titolo “Investimenti in armi, banche e fondi in tilt sulle mine antiuomo”.

Il termine “tilt” nel gioco del flipper significa arresto del circuito elettrico e conseguente fine della partita provocati dal giocatore per eccessivo scuotimento della macchina.

Ma chi è veramente nervoso? il giocatore in questione? o forse il cittadino elettore che ha votato un Parlamento che promulga delle leggi nel 2021, e in questo caso parliamo della n.220 che in coerenza della firma del nostro Paese delle convenzioni di Ottawa (mine antiuomo) e di Oslo (Oslo) ne vieta il finanziamento, senza peraltro definire un percorso trasparente nell’individuazione di liste pubbliche di esclusione?

O forse nervosi sono tutti quei risparmiatori che non hanno battuto ciglio quando hanno dovuto aspettare l’8 febbraio di quest’anno! per vedere l’entrata in vigore delle istruzioni in  materia varate nel 2024 dalle tre autority: Ivass, Covip e Banca d’Italia (Consob non pervenuta)?

Il problema vero è che il giocatore risparmiatore e l’unico proprietario del proprio denaro e se ne sta buono e tranquillo ignaro del destino armato che sta colorando il suo futuro. 

A meno che si svegli e provochi veramente un Titl luminoso nel segno della speranza di Pace di cui abbiamo oggi più che mai bisogno.

Sono passati solo sette anni e quelle parole qui di seguito le sento ancora mie.

Informazioni su Walter Bottoni

Nato il primo settembre 1954 a Monte San Giovanni Campano, ha lavorato al Monte dei Paschi. Dal 2001 al 2014 è stato amministratore dei Fondi pensione del personale. Successivamente approda nel cda del Fondo Cometa dei metalmeccanici dove resta fino 2016. Attualmente collabora con la Società di Rating di sostenibilità Standard Ethics.
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