di Mimmo Moccia
Uno spettro si aggira, no, non è per il castello di Elsinore, e non è nemmeno per l’Europa, non è il comunismo, in realtà è il Federatore, ovvero colui che dovrebbe seminare il cosiddetto Campo Largo e far sì che fruttificasse per garantire un’opposizione autorevole e convincente nei confronti di un governo con aspirazioni liberticide e ispirazioni neofasciste.
In molti si sentono possibili protagonisti sia nel mondo politico che al di fuori di questo e gli strani incontri svolti in giorni festivi e nel più rigoroso silenzio delle parti lasciano intuire una trasversalità che intende trasformarsi in strategia e stabili alleanze.
Mi chiedo, dopo che La Stampa ne ha dato ampio risalto, perché il Segretario Generale della CGIL senta il bisogno di incontrare il leader del movimento Cinquestelle? E perché lo fa in modo totalmente informale, anzi con venature di segretezza che non appaiono certamente rassicuranti in una prospettiva di riaggregazione dell’opposizione.
Perché , come riporta il quotidiano, se si trattava di affrontare temi come il rinnovo dei contratti, il salario minimo, le scelte di Stellantis non è stata invitata anche la segretaria del maggiore partito di opposizione, Elly Schlein ?
Forse perché Landini e Conte condividono una narrazione che con il tempo, con il supporto dei media e l’incondizionato appoggio di benpensanti e moderati, delle fratricide correnti del P. D. si è trasformata in una vulgata, ovvero che la Schlein non sia empatica, non abbia capacità comunicative, sia superficiale e non in grado di acquisire il consenso della classe lavoratrice, del precariato, della marginalità sociale?
Lo sarebbero, invece, Conte e Landini che, come è noto, suscitano straripanti consensi, le cui proposte politiche ed economiche chiare nel merito, nei contenuti, nella progettualità sono in grado di garantire successi, vittorie e di invertire definitivamente il trend elettorale.
Ma mi faccia il piacere avrebbe detto il principe De Curtis.
E’ il tempo questo con le parole di Amleto di :” imbracciar l’armi contro il mare delle afflizioni e combattendo contro di esse metter loro una fine “ .
E’il tempo di uscire da schermaglie e tattiche che vanno lasciate ai vari Renzi e Calenda, di abbandonare ambizioni personali, di sotterrare definitivamente l’ego, di pensare, concordare e agire in forme unificate e collettive per garantire diritti, tutele e protezioni ai dodici milioni di italiani che guadagnano meno di diecimila euro l’anno, per assicurare certezze di cure rapide ed efficaci a tutti, di offrire una scuola efficiente, autenticamente formativa, per rivendicare un nuovo modello produttivo e l’equità sociale.
Su questi temi la Schlein può dare certamente un contributo significativo , come lo può fare anche la CGIl, non abdicando alla sua autonomia o alla sua indipendenza come una volta rivendicava la FIOM, in un quadro, però di cristallina trasparenza, di comunità di intenti, di solidale partecipazione e di decisioni assunte democraticamente.
Caro Segretario Generale, avremo nei prossimi giorni delle risposte o ancora una volta :” The answer is blowin’ in the wind “ la risposta soffia nel vento.