La rabbia fa 29

Greta Thunberg

Mentre la riunione sul clima della COP29 sta giungendo al termine, non dovrebbe sorprendere che un’altra COP stia fallendo. L’attuale bozza è un completo disastro. Ma anche se le nostre aspettative sono prossime all’inesistenza, non dobbiamo mai e poi mai ritrovarci a reagire a questi continui tradimenti con altro che rabbia.

Le persone al potere sono ancora una volta sul punto di accettare una condanna a morte per le innumerevoli persone le cui vite sono state o saranno rovinate dalla crisi climatica. Il testo attuale è pieno di false soluzioni e promesse vuote. I soldi dei paesi del Nord del mondo necessari per ripagare il loro debito climatico non si vedono ancora da nessuna parte. Il paese ospitante, l’Azerbaijan, è uno stato petrolifero repressivo e autoritario che ha commesso pulizia etnica e atti genocidi nei confronti degli armeni. La società civile presente alla COP29 viene messa a tacere, ma continua a combattere e a spingere i negoziatori verso il minimo indispensabile.

Tutto questo mentre oppressione, disuguaglianze, guerre e genocidi in tutto il mondo continuano a intensificarsi. Chi è al potere sta peggiorando la destabilizzazione e la distruzione dei nostri ecosistemi che supportano la vita. Siamo sulla buona strada per vivere l’anno più caldo mai registrato, con i gas serra globali che hanno raggiunto il massimo storico solo l’anno scorso.

È chiaro che i nostri sistemi attuali non stanno lavorando a nostro favore. I processi COP non solo ci stanno deludendo, ma sono parte di un sistema più ampio costruito sull’ingiustizia e progettato per sacrificare le generazioni attuali e future per l’opportunità di pochi di continuare a fare profitti inimmaginabili e continuare a sfruttare il pianeta e le persone.

Con ogni trattativa, con ogni discorso fatto da un leader mondiale e con ogni accordo che firma, diventa chiaro che spetta a noi, come collettivo globale, intraprendere l’azione di cui abbiamo così disperatamente bisogno e mostrare dove si trova veramente la leadership. Non lo faranno per noi, come dimostra ancora una volta questa COP29.
#COP29 #PayUp #ClimateJusticeNow


Informazioni su Walter Bottoni

Nato il primo settembre 1954 a Monte San Giovanni Campano, ha lavorato al Monte dei Paschi. Dal 2001 al 2014 è stato amministratore dei Fondi pensione del personale. Successivamente approda nel cda del Fondo Cometa dei metalmeccanici dove resta fino 2016. Attualmente collabora con la Società di Rating di sostenibilità Standard Ethics.
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