In questi giorni ci siamo occupati di un ambizioso convegno promosso dalla Fisac dal titolo “Salari amari – disuguglianze, retribuzioni e contrattazione”.
Rappresentanti politici e di Governo, del mondo accademico laico e religioso, esponenti aziendali nonché sindacali si sono confrontati in una discussione che oseremmo dire light.
Ci siamo accorti di un’assenza. Ci fosse stato con noi Pier Paolo Pasolini ce lo avrebbe sicuramente fatto notare.
Mancava la POESIA!
Ed è proprio con dei versi di Emily Dickinson che vorremmo cominciare.
“I dwell in Possibility” (dimoro nella possibilità)
Una Casa più bella della Prosa –
Più numerose di Finestre –
Superiori – per Porte –
Di Camere come i Cedri –
Occhi inespugnabili –
E per un Tetto eterno
I Gambrelli del Cielo –
Di Visitatori – i più belli –
Per Occupazione – Questo –
L’allargando le mie strette Mani
Per raccogliere il Paradiso.
Per chi volesse recuperare l'evento vi offriamo l'intero video del convegno.
Abbiamo ascoltato con attenzione le parole pronunciate in conclusione da Maurizio Landini e siamo rimasti favorevolmente sorpresi dall’aspirazione internazionale che lo sciopero generale del 16 dicembre potrebbe o dovrebbe contenere.
Un solo appunto, se ci consente il segretario generale, riguarda il punto di partenza del cronometro. Non la pandemia ma bensì l’eclissi dei diritti che dura da ormai vent’anni.
La finanza per Landini è appunto il granello di sabbia che ha inceppato i meccanismi dell’economia e della politica. Ma se ciò fosse vero perché mai allora il mondo della politica e del sindacato hanno ignorato sinora il piano d’azione per un’economia più verde e più pulita nato l’8 marzo del 2018?
Ricordiamo che allora la Commissione Europea incaricò un gruppo di esperti ad alto livello sulla finanza sostenibile di predisporre un pacchetto di raccomandazioni al settore finanziario per la transizione verso un’economia a emissioni di carbonio.
Prendendo le mosse dalla relazione finale del gruppo, la Commissione propone oggi una strategia dell’Unione in materia di finanza sostenibile, con una tabella di marcia che delinea i lavori e le iniziative future in cui saranno coinvolti tutti i soggetti interessati del sistema finanziario.
Ricordiamo al segretario della CGIL che la sua organizzazione è tuttora parte integrante della governance di strumenti che utilizzando il salario differito dei lavoratori muove ed alimenta il sistema finanziario globale.
Il salario è povero non solo per la sua dimensione quantitativa ma anche per assoluta carenza della sua caratura qualitativa.
Per questo quando Landini reclama il giusto diritto dei lavoratori a partecipare a questa grande sfida di cambiamento che la pandemia ci impone non sembra accorgersi che questa particolare industria governata dal sindacato che è appunto la previdenza integrativa continua ad essere per la quasi totalità refrattaria ai regolamenti europei in materia di Stewardship e di politiche sostenibili imposte dal Parlamento – vedi l’art. 6 bis del d.lgs. 252/2005 che applica la direttiva Shareholder Rights II ha previsto l’obbligo, per i fondi pensione italiani dotati di soggettività giuridica e con almeno 100 aderenti, di predisporre e pubblicare la propria politica di impegno o le motivazioni del mancato adempimento (secondo il principio del comply or explain).
Anche qui deserto puro!
Anche il segretario della Fisac non sembra scorgere problemi nella sfera qualitativa del salario.
Dall’abbisso del salario incentivante (mai citato nel convegno) che produce nuove patologie del lavoro si arriva perfino ad invitare i campioni del “gamification” o del pokemon-money che dir si voglia .
Francesco ci invita invece al coraggio di una nuova immaginazione del possibile.
Siamo ancora in tempo per cambiare strada.