Considerazioni sull’Italia calcistica

 

 

 

 

 

di Marco Banchieri

Non sono uno sportivo e chi mi conosce lo sa. Però so guardare le partite in televisione (specialmente quelle della nazionale) e so ascoltare i commenti degli specialisti. Volevo parlare della deludentissima serie di partite al campionato europeo 2024. Devo dire che già dopo il fortunatissimo (e bellissimo) gol al 94 con la Croazia che ci ha portato agli ottavi di finale ho pensato che tanto ci avrebbero buttato fuori. Purtroppo ho indovinato, ma non era difficile.
Dai commenti che ho sentito fatti dagli esperti, la colpa è equamente divisa tra CT e giocatori. Tutti erano concordi nel dire che Spalletti è un ottimo alenatore, ma di squadre di club, non di nazionali. Non per niente ha portato il Napoli allo scudetto. Ma fare il selezionatore della nazionale, dicono, è molto diverso. Quello che posso intuire io (dall’alto della mia ignoranza) è che in un club vivi con una rosa di giocatori che puoi arrivare a conoscere perfettamente e dei quali puoi comprendere lati positivi e negativi e tentare di correggere i negativi mediante i tuoi insegnamenti. Nella nazionale, invece, non è così. Puoi scegliere i giocatori da portarti dietro, ma basandosi soltanto su come si sono comportati durante il campionato, nel ruolo, co la squadra e gli allenatori abituali.
Una volta che hai scelto i giocatori e li hai portati al ritiro devo costruire una squadra. Una cosa che ha detto Spalletti è che lui ha avuto in carico la squadra 10 mesi fa dopo che Mancini ha dato forfait per andare in Arabia Saudita. Quindi non ha avuto il tempo di costruire quello spirito di squadra visto che poteva lavorare sui giocatori durante le pause del campionato. Vero, però avrebbe molto aiutato se avesse studiato un piano di attacco (formazione) basato sui giocatori disponibili e non infortunati nei ruoli a loro congeniali, con moduli precisi e stabiliti. Una impressione che ho avuto guardando le partite, visto che il Ct ha cambiato i moduli anche in corso di partita, è che i giocatori che quasi per caso ricevevano la palla (quella che si chiama pressione sull’avversario tranne qualche raro momento era inesistente e se ricevevamo la palla era per un errore degli avversari) il giocatore si guardasse intorno e si domandasse che modulo doveva seguire, a chi doveva passare la palla, che ci doveva fare, insomma, quasi che si chiedesse che ci faceva lì.
Certo è facile dire che Spalletti deve dimettersi e forse avrebbe un senso. Certo un eventuale nuovo CT dovrebbe rivedere l’intera formazione, le strategie di gioco e dovrebbe insegnare ai giocatori che giocano tutti per la stessa squadra, che i difensori devono difendere il portiere (Donnarumma è stato spettacolare, ma quando veniva attaccato dai giocatori avversari era da solo, mentre ad esempio la Svizzera se per caso arrivava un giocatore italiano con la palla, stringeva i difensori a chiusura intorno al portiere per poi ripartire immediatamente appena recuperata la sfera.
Ho sentito dire che il direttore della FIFA deve dimettersi, perchè in fondo è sua la ‘colpa’ della scelta di Spalletti come CT. Inoltre sembra che Gravina anche abbia altre colpe sull’organizzazione dell’intera struttura calcistica che non agevolerebbe il passaggio dalle categorie dei più giovani (Under 17, under 20, ecc) alle categorie superiori di età.
Di lavoro ce n’è da fare e vedremo gli sviluppi futuri. In fondo per i mondiali abbiamo ancora tempo per migliorare. Speriamo che chi ha fatti degli errori capisca dove ha sbagliato e vi ponga rimedio. Come dicevano i latini ‘AD MAIORA!’.

Informazioni su Walter Bottoni

Nato il primo settembre 1954 a Monte San Giovanni Campano, ha lavorato al Monte dei Paschi. Dal 2001 al 2014 è stato amministratore dei Fondi pensione del personale. Successivamente approda nel cda del Fondo Cometa dei metalmeccanici dove resta fino 2016. Attualmente collabora con la Società di Rating di sostenibilità Standard Ethics.
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