“Possa il Signore aiutare tutti noi in questo periodo difficile per la nostra madrepatria per unirci tutti, anche attorno alle autorità, e le autorità a sentire la responsabilità per il popolo, l’umiltà e a essere pronti a servirlo. Allora ci sarà nel nostro popolo una vera solidarietà e la capacità di respingere i nemici, sia interni che esterni”.
Queste le parole pronunciate recentemente dal Patriarca di Mosca Kirill contro le quali oltre 240 sacerdoti della Chiesa ortodossa ucraina hanno chiesto l’intervento del tribunale ecclesiastico con un documento dal titolo
“Un crimine morale benedire la guerra”.
Qui nella nostra vecchia Europa il Papa venuto dalla fine del mondo il 13 marzo del 2013 continua ad essere l’unico politico lucido come ricorda oggi Luciana Castellina.
Questa è l’ultima invocazione completamente ignorata dalla nostra informazione di guerra.
“Padre perdona loro perchè non sanno quello che fanno”, oggi le parole di Cristo inchiodato alla croce. “Non lo disse – sottolinea il Pontefice- una sola volta ma per tutte le ore trascorse sulla croce con quelle parole sulle labbra e nel cuore. Dio non si stanca di perdonare. Non sopporta fino a un certo punto per poi cambiare idea, come noi siamo tentati di fare. Noi cristiani, allora, non stanchiamoci di praticare il perdono: riceverlo, amministrarlo, testimoniarlo.
Oggi ci è tornato alla mente il libro del 2017 Adulti nella stanza: La mia battaglia contro l’establishment dell’Europa di Gianīs Varoufakīs, sulla crisi economica della Grecia e il relativo referendum consultivo del 2015.
Costa-Gavras ne trasse un film uscito poi nel 2019 che poi è il primo film del regista greco ad essere girato nel suo paese d’origine.
Ogni giorno i nostri organi d’informazione ci magnificano i nostri valori.
Possibile mai che non si trovino 240 intellettuali in Europa in grado di esprimere un pensiero critico capace di risvegliare le nostre coscienze?