Oggi 11 settembre 2022 a sole due settimane della tempesta dedichiamo ai nostri lettori queste brevi riflessioni di tre spiriti liberi della nostra storia.
Antonio Gramsci
Il progressivo sostituirsi nei partiti politici della direzione collettiva al dominio carismatico porta a un ulteriore sconvolgimento degli schemi interpretativi del positivismo. L’intellettuale collettivo, prodotto del legame organico fra masse, “partito, gruppo dirigente e tutto il complesso, bene articolato”, si sostituisce all’intuizione “sorretta dalla identificazione di leggi statistiche” del singolo dirigente nella conoscenza e nella selezione dei bisogni reali delle masse popolari da cui trarre indicazioni per un programma politico fondato mediante la “«compartecipazione attiva e consapevole», per «con-passionalità»” dei singoli membri fusi nell’organismo collettivo. Lo stesso “processo di standardizzazione dei sentimenti popolari da meccanico e casuale (cioè prodotto dall’esistenza ambiente di condizioni e di pressioni simili) diventa” – mediante lo sviluppo di “partiti di massa e il loro aderire organicamente alla vita più intima (economico-produttiva) della massa stessa” – sempre più “consapevole e critico”. In caso contrario si rischia che nelle svolte decisive del corso storico i dirigenti passino al loro effettivo partito di provenienza lasciando la massa degli iscritti incapace di direzione politica. Allo stesso modo nei frangenti storici decisivi il partito corre il rischio di perdere la propria determinazione sociale se in esso prevale la “forza consuetudinaria a conservatrice” della burocrazia che si pone per sé in contrapposizione alla massa.
Aldo Moro
“Se fosse possibile dire: saltiamo questo tempo e andiamo direttamente a questo domani, credo che tutti accetteremmo di farlo, ma, cari amici, non è possibile; oggi dobbiamo vivere, oggi è la nostra responsabilità. Si tratta di essere coraggiosi e fiduciosi al tempo stesso, si tratta di vivere il tempo che ci è stato dato con tutte le sue difficoltà. Camminiamo insieme perché l’avvenire appartiene in larga misura ancora a noi.”
Marco Pannella
“Il nonviolento deve proporre qualcosa di altrettanto efficace della violenza, essere capace di fornire soluzioni altrettanto e più efficaci, se no è sconfitto come sempre è stato sconfitto in tanti anni. Non si può fare il pacifismo perdente, il pacifismo dei funerali”.