Licenziato da Starbucks dopo 13 anni senza alcun preavviso. È la storia di Sam Amato, barista veterano di un locale di Buffalo (New York) del caffè più famoso degli Usa che si è trovato da un giorno all’altro senza lavoro. «Sono stato licenziato perché sono un leader sindacale e ho svolto il mio lavoro affinché il mio negozio fosse un luogo di lavoro sicuro, rispettoso e professionale», ha denunciato Amato. Riferisce che i capi gli avrebbero scritto «motivazioni non vere». E ancora: «Non mi hanno dato alcun dettaglio o informazione. La manager non riusciva neanche a guardarmi negli occhi». Starbucks Workers United, l’organizzazione che si occupa di sostenere i lavoratori dell’azienda degli Stati Uniti, smentisce le accuse del dipendente. Secondo quanto riferiscono, Amato sarebbe stato licenziato perché ha chiuso l’atrio del punto vendita senza alcuna autorizzazione. È così? Secondo il diretto interessato no: «È solo un pretesto», ha detto.
DA OPEN Ygnazia Cigna