Un sabato del villaggio globale della violenza si è abbattuto su Roma.
Oggi a 60 anni dalla prima Marcia per la pace Perugia-Assisi organizzata da Aldo Capitini (1961-2021) è fondamentale promuovere la cultura della pace.
La non-collaborazione con i mali del fascismo si deve quindi trasformare in programma costruttivo e in un cambiamento (politico e intimo) che deve avvenire subito, senza rinvio a tempi migliori.
“Perciò il fascismo, nel problema dell’Italia di educarsi a popolo onesto, libero, competente, corretto, collaborante, mi parve un potenziamento del peggio e del fondo della nostra storia infelice, una malattia latente nell’organismo e venuta fuori, l’ostacolo che doveva, per il bene comune, essere rimosso, non in un modo semplicemente materiale, ma prendendo precisa e attiva coscienza delle ragioni per cui era sbagliato, e trasformando in questo lavoro sé e persuadendo gli altri italiani” (Aldo Capitini).