di Guglielmo Pernaselci
Un filo rosso lega tre fatti gravissimi avvenuti in questi giorni nel nostro Paese. Un filo rosso che ci da l’esatta direzione che questo Paese ha preso ormai da tanto tempo ma che ci ostiniamo a non vedere rivolgendo la nostra attenzione a tante altre facezie,,, Green Pass, No Vax ed elezioni comprese.
Eppure il filo è ben teso davanti a noi:
Fatto numero uno: Sentenza di assoluzione per Dell’Utri con conseguente cancellazione del patto Stato-Mafia. Applausi da destra e silenzio dalla sinistra. In pratica abbiamo esagerato a pensare che ci possa essere stato un Patto tra le sacre Istituzioni e la Mafia, con buona pace di Borsellino, Falcone, i martiri delle scorte e Agende Rosse comprese.
Fatto numero due: Sentenza di condanna a Mimmo Lucano. Applausi increduli da destra e borbottii altrettanto increduli da sinistra. Eppure Mimmo Lucano aveva realizzato un “modello” di accoglienza tanto utile finanche al Ministero degli Interni che gli inviava centinaia di profughi appena sbarcati sulle nostre sacre sponde. Ma a quanto pare per fare questo “modello di civiltà e accoglienza” ha violato le leggi dello Stato che invece non vietano alla Mafia di lucrare sull’immigrazione clandestina ricavandone manodopera a costo zero.
Fatto numero tre: Incendio al campo “abusivo voluto dallo Stato” di migranti allestito all’interno dell’ex ‘Calcestruzzi Selinunte’, nel territorio di Castelvetrano, al confine con quello di Campobello di Mazara. Silenzio da destra e da sinistra.
“Un uomo di origini sub-sahariane è stato trovato morto dai Vigili del Fuoco.
L’ex Calcestruzzi è da tempo abbandonata e da anni viene occupata dai migranti che raggiungono Campobello di Mazara per la raccolta delle olive. (gestita dalle mafie con buona pace dello Stato). Già per la nuova campagna di raccolta lo avevano occupato con tende di fortuna e alloggi di cartone, eternit e legno.” (ANSA).
E il cerchio si chiude.
Il Patto Stato – Mafia, che una sentenza ha cancellato, è quello che ancora oggi permette alle mafie di agire indisturbate e sfruttare lavoratori immigrati senza contratto e senza diritti, senza rischiare neanche una parvenza di denuncia o di processo dato che loro “rispettano le leggi dello Stato” .
In tutto questo Mimmo Lucano era un ostacolo e doveva essere punito con una condanna esemplare.
Nessuna sorpresa dunque solo tanta amarezza.
Per uno Stato come questo non ci può essere altra via che quella ben descritta nel quadro dei tre cechi di Brugel. E se non vediamo questo filo rosso siamo anche noi legati al destino di quei poveri cechi.
Intanto alle prossime elezioni andiamo a votare per continuare a legittimare uno Stato senza diritti e senza tutele per i lavoratori … “DEEEEMOCRAZIAAAA” cantava Gaber!