L’acquisizione di un parere interpretativo da parte del Ministero dell’Economia e Finanze chiesto dalle Organizzazioni Sindacali del Credito e dall’Agenzia delle Entrate l’11 giugno è stato il risultato di un incontro a cui in verità non hanno partecipato le associazioni datoriali ne tantomeno l’INPS. Agli atti comunque risulterebbe solo una convergente iniziativa di sollecito da parte dell’ABI.
Alla vigilia delle seconde rate degli ormai ben noti avvisi bonari ci chiediamo se non sia giunto il momento che ciascuna delle parti in causa, a partire da Abi e dalle banche finora insolitamente collocatesi ai margini della vicenda, proponga un chiaro e inequivocabile sollecito alle funzioni ministeriali interrogate.
Sono in gioco non solo la certezza dei fondamenti di una sana giustizia fiscale ma anche la salvaguardia dei modelli di gestione occupazionale in un settore decisivo come quello creditizio.
L’attenzione con cui i mezzi d’informazione in genere stanno seguendo la vicenda richiede una chiara e rigorosa presa d’atto da parte di ogni attore in causa.