Il 25 novembre il FORUM ITALIANO MOVIMENTI PER L’ACQUA ha inviato la seguente lettera ai Gruppi Parlamentari del Senato in merito alla Conversione in legge del decreto-legge 17 ottobre 2024, n. 153, recante disposizioni urgenti per la tutela ambientale del Paese, la razionalizzazione dei procedimenti di valutazione e autorizzazione ambientale, la promozione dell’economia circolare, l’attuazione di interventi in materia di bonifiche di siti contaminati e dissesto idrogeologico.
“Quello che temevamo imminente solo pochi giorni addietro si è puntualmente verificato.
La possibilità di mettere sul mercato il 20% della partecipazione pubblica nelle “In House” che gestiscono il servizio idrico, uscita dalla porta del Consiglio dei Ministri, è rientrata dalla finestra della 8° Commissione Ambiente del Senato, dove le forze parlamentari stanno discutendo all’interno dell’iter di trasformazione del Decreto Legge, prodromico alla discussione in Aula.
Questa volta la “manina” privatrizzatrice è quella del senatore Adriano Paroli (in quota Forza Italia) il quale, con il suo emendamento, ripropone che le porte delle partecipate comunali si possano spalancare a soggetti privati ai quali “non spetti l’esercizio di alcun potere di veto o influenza determinante sulla società”….ma solo quello di trarre profitto dalla gestione del servizio!
Aspetto, questo, evidenziato anche dal Parere redatto dal Prof. Avv. Alberto Lucarelli, Ordinario di Diritto Costituzionale del Dipartimento di Giurisprudenza e dal Dott. Andrea Eugenio Chiappetta, Dottorando in Diritti Umani dell’Università degli Studi di Napoli Federico II per la discussione in essere in 8° Commissione Ambiente al Senato, sottolineando inoltre come il dispositivo presente nell’emendamento presenti profili di illegittimità in quanto l’entrata di soggetti privati di fatto produce il venir meno del controllo analogo da parte dell’Ente pubblico nei confronti della società partecipata, quello cioè che fa sì che l’azienda posseduta dalla Pubblica Amministrazione agisca come “braccio operativo” della stessa.
Oltre a continuare a monitorare i lavori parlamentari riguardanti questi passaggi che, denunciamo ancora una volta, hanno anche l’obiettivo di affossare definitivamente la volontà popolare espressa con il referendum del 2011, abbiamo inviato il testo della seguente lettera ai membri della Commissione Ambiente (e a tutti i Gruppi Parlamentari) perchè questo emendamento venga bocciato entro il termine della discussione”.
Non possiamo dimenticare che la rotta era stata tracciata dal governo Draghi, con il decreto legislativo di riordino dei servizi pubblici della fine del 2022, aveva messo da parte una delle conquiste più significative derivate dal referendum, e cioè la possibilità di gestire il servizio idrico tramite Aziende speciali.
Che fine farà per esempio (tanto per citarne una) l’ABC Napoli Azienda speciale che è oggi una delle più grandi aziende di gestione di risorse idriche del Mezzogiorno. Nata proprio all’indomani della vittoria ai referendum sull’acqua su iniziativa del Comune di Napoli prevedeva nel suo statuto un comitato di sorveglianza con funzioni consultive, di controllo, di informazione, d’ascolto, di concertazione e di dibattito, anche propositivo, sul servizio pubblico idrico ed in particolare rispetto alle decisioni inerenti gli atti fondamentali di pianificazione, programmazione e gestione, composto da rappresentanti degli utenti, del mondo ambientalista e dei dipendenti dell’Azienda stessa.
- L’Apocalisse, ultimo libro della Bibbia cristiana, termina con l’invito a dissetarsi dal Signore; ‘Chi ha sete, venga; chi vuole, prenda gratuitamente l’acqua della vita‘ (22,17).