Avevano cominciato gli sceneggiatori, poi sono arrivati “i nostri” ovvero quelli sotto la bandiera del SAG-AFTRA, il sindacato americano che rappresenta 160mila tra attrici e attori. Copertura mediatica globale assicurata. Cosicchè Fran Drescher da interprete di sindacalista si materializza, senza GPT (Generative Pre-trained Transformer) nella portavoce del movimento che narra la nuova lotta di classe americana.
Destino diverso tocca invece ai lavoratori di Mondo Convenienza che da 40 giorni sono in presidio e sciopero permanente.
L’ultima trovata risale al 13 luglio, quando, con un comunicato stampa, Rl2, la società in appalto per cui lavorano i facchini in sciopero, ha annunciato “di aver proceduto in data odierna al licenziamento di 25 dipendenti, responsabili del blocco illegale anche tramite atti violenti.
Pochi e sparuti mezzi d’informazione hanno rilanciato questa lotta per aumenti di salario, riduzione orario, salute, libertà sindacale e contratto nazionale.
Non parliamo poi della copertura radiotelevisiva praticamente assente.
Ci eravamo illusi che con il Cinema Revolution 2023, l’evento promosso dal Ministero della Cultura che dal 11 giugno al 21 settembre permetterà di guardare i film in programmazione nelle sale, italiani ed europei, in promozione a 3,50 euro lo spazio riservato al nostro “sovranismo sindacale ” sarebbe stato maggiore.
O forse più semplicemente il ministro non ha ancora letto il comunicato stampa.
Chissà?